Un grande forno da vasaio di epoca romana, rinvenuto nel corso di lavori di edilizia privata, si conserva in un locale del piano cantinato della casa, ed è visibile mediante un corridoio sopraelevato realizzato intorno al suo perimetro.

Lo scavo, condotto nel 1982, ha rimesso in luce due fornaci sovrapposte e alcune tombe a fossa terragna già violate. Della fornace superiore restano solo il prefurnio e la camera di combustione, parzialmente conservata (alt. max 1,60 m). La struttura risale al periodo ellenistico-romano dato che nel suo riempimento è stata rinvenuta un’anfora di I sec. a.C. Essa poggiava su uno strato di riempimento che aveva obliterato il forno più antico, rimesso in luce solo in parte. Il muro perimetrale di questa struttura era costruito con pietre tufacee amalgamate con argilla; la camera di cottura era realizzata in conci squadrati con sfiatatoi alternati in modo regolare e ricoperta da una volta in argilla cruda con frammenti ceramici inglobati nell’impasto. Non essendo stato possibile effettuare lo scavo in profondità, non sono stati rimessi in luce né la camera di combustione nè il piano forato. Anche il forno inferiore è stato genericamente datato al periodo ellenistico.