In questo settore di Lilibeo, esplorato tra il 1985 e il 1987, si trova una testimonianza delle fortificazioni particolarmente importante in quanto ricade tra il limite dell’antico abitato e il lato interno del fossato (supra n. 2). Lo scavo ha fornito l’evidenza della sequenza diacronica di tre emergenze archeologiche di grande impatto architettonico e ambientale: il fossato, una cortina muraria in grossi blocchi a singolo paramento impostata sul ciglio interno del fossato che costituiva la più antica linea difensiva della città e una poderosa struttura muraria a doppia cortina, arretrata di 27 m. rispetto alla prima, con una torre quadrangolare aggettante, larga circa 14 m. Dopo un lungo periodo di abbandono, ascrivibile al periodo tardo imperiale e altomedievale, l’area fu rioccupata nel corso del XII-XIII, prima con funzione difensiva, per un probabile rinnovato utilizzo del fossato, e in seguito con funzione abitativa, quando la città si estese fino ad occupare anche lo spazio disponibile tra le mura ed il fossato.